La fine di una relazione è considerata tra gli eventi maggiormente stressanti. Nelle coppie sposate, i problemi economici, giudiziari o dell’affidamento e dell’educazione dei figli, possono ulteriormente complicare la situazione, tuttavia la sofferenza emozionale dipende soprattutto da quanto avevamo investito in quella relazione, che può prescindere dalla durata o dal fatto di essere stati sposati o meno.
Se in quella relazione avevamo investito tutti i nostri progetti e le nostre energie, trascurando altre aree della nostra vita, ricominciare sarà più difficile: “sembra che ci crolli il mondo addosso”.
Una sensazione molto comune in questi casi è quella del fallimento. Questo accade perché abbiamo trascurato noi stessi, i nostri interessi, i nostri amici. Se riuscissimo a concepire la nostra vita non come completa fusione con l’altro, anche quando tutto va a gonfie vele e si pensa che durerà per sempre, il momento della rottura verrebbe vissuto come fallimento della relazione, non della nostra persona in toto.
Lasciarsi è sempre un’esperienza dolorosa, sia per chi lascia, sia per chi è lasciato. In entrambi i casi si avrà paura di restare soli, di non essere capaci di trovare significato in una vita da “numero primo”, alla quale non eravamo più abituati.
Spesso è proprio questa paura che spinge a procrastinare la decisione di tagliare un legame che non funziona più, fingendo di non cogliere certi segnali di disinteresse e insoddisfazione. Piccoli gesti quotidiani, come preparare la cena, fare la spesa, risvegliarsi, ci ricordano in ogni momento che l’altro non c’è.
Come trovare la motivazione ad andare in vacanza da soli, come sopportare la vista delle coppiette felici in riva mare che si scambiano effusioni… Tutto sembra riportarci a ciò che abbiamo perduto. ”E’ un vero e proprio lutto.
In questa fase si può commettere un grossolano errore, quello di cercare un nuovo partner il prima possibile, a tutti i costi, per recuperare, in qualche modo, una vita di coppia. E’ molto più utile invece lasciare che il tempo stemperi la rabbia, le paure, i sensi di colpa, cercando di recuperare le energie fisiche e psichiche, e soprattutto, l’autostima.
SAMEFAST, utile in tutte le situazioni di stress e di deflessione del tono dell’umore, può essere utile anche in queste circostanze, che non costituiscono una condizione di significato clinico, ma può predisporre ad una maggiore vulnerabilità del nostro sistema immunitario.
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