L’arte fa bene all’umore e influisce positivamente sugli stati d’ansia. È quanto sostengono le ricerche condotte dagli studiosi di tutto il mondo, unanimi nel riconoscere gli effetti benefici dell’art therapy a livello psicologico, ma anche fisico.
Era il 1994 quando il neurobiologo britannico Semir Zeki ha fondato la neuroestetica, una disciplina che nasce dalla sinergia tra le materie artistiche e le neuroscienze, e che indaga i meccanismi che si attivano nel nostro cervello quando ci troviamo di fronte a un’opera d’arte. Grazie a un esperimento con un gruppo di volontari e attraverso le tecniche del neuroimaging, il neurobiologo aveva osservato la risposta neuronale agli stimoli visivi dati da alcuni dipinti: quanto più l’opera osservata veniva giudicata meravigliosa, maggiore era l’attività registrata nell’area orbito-frontale, coinvolta nei centri cerebrali del piacere. Dalle ricerche dei neurobiologi è emerso che, mentre dipingiamo un quadro o lo osserviamo, il nostro cervello viene stimolato a costruire relazioni concettuali. La funzione dell’arte, infatti, è la ricerca dell’ordine nel caos delle forme e dei colori. In particolare l’arte astratta tende ad avere un impatto emotivo più intenso di quella figurativa poiché vengono coinvolte più aree del lobo frontale per dar loro un’interpretazione, coinvolgendo contemporaneamente memoria, esperienza e apprendimento.
Ma che l’arte abbia sempre avuto un ruolo chiave nella storia dell’umanità è cosa nota, già gli antichi Egizi e i Greci utilizzavano le arti per liberare il pensiero. Ma ciò che hanno scoperto le neuroscienze è che l’arte aiuta il cervello ad affinare le capacità di astrazione e interpretazione, e a costruire connessioni sempre più articolate, dove forme e colori, accostati in un certo modo, possono suscitare sensazioni positive e ricordi. Quanto più veniamo coinvolti dalla bellezza quindi, tanto più intensa sarà l’attività cerebrale nell’area deputata all’elaborazione delle emozioni.
Mood Art Gallery, la prima mostra che cura l’ansia.
L’arte quindi stimola le emozioni, ma anche il nostro umore, la capacità di concentrazione, la memoria ed è in grado di influenzare il nostro benessere e l’equilibrio emotivo. E proprio l’arte come cura ha trovato molte applicazioni anche in campo medico, diventando una vera e propria forma di terapia. Un bell’esempio è quello nato in Canada, dove il Museo delle Belle Arti, in accordo con un’associazione di medici, incoraggia la prescrizione di visite gratuite ai musei per i malati colpiti da diverse malattie, dal diabete alla depressione.
Anche in Italia troviamo esempi virtuosi di promozione del benessere psicofisico attraverso la contemplazione dell’arte, come la Mood Art Gallery, la prima galleria d’arte che cura con i quadri. Un’intuizione nata da un giovane consulente commerciale come rimedio all’ansia e allo stress causati dal Covid. Attraverso un’intervista che ha lo scopo di inquadrare lo stato d’animo e il profilo caratteriale della persona, una squadra di psicoterapeuti e galleristi propone una selezione di opere d’arte che il cliente potrà decidere di acquistare o semplicemente noleggiare per un determinato periodo di tempo. Un’iniziativa dalle precise finalità curative che permette di contrastare gli stati di debolezza come stress, ansia o stanchezza mentale attraverso l’esperienza del bello.
L’arte di star bene con se stessi.
Ma non solo ammirare l’arte in tutte le sue espressioni fa bene, anche esercitarla esplorando la propria creatività e praticandola in prima persona ha un forte potere terapeutico. Dedicarsi all’attività artistica può dare sollievo dalla tensione emotiva e migliorare l’umore. È da questa intuizione che è nata l’art therapy, una disciplina che si è sviluppata negli anni Quaranta in Gran Bretagna e negli Stati Uniti per curare i reduci di guerra traumatizzati. Attraverso diverse tecniche e l’uso di materiali artistici, infatti, è possibile elaborare creativamente il proprio vissuto, i pensieri più profondi e quelle sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei contesti quotidiani. Uno strumento terapeutico che aiuta a lenire disagi psichici ed emotivi, favorendo la conoscenza di se stessi e delle proprie potenzialità.
Le forme di ricerca del benessere psicofisico attraverso l’espressione artistica si esprimono anche con la danzaterapia, dove il corpo è libero di muoversi, e con il teatro che dà la possibilità di sperimentare il gioco delle parti impersonando nuovi ruoli.
E se l’arte da sola non basta a liberarci da pensieri e preoccupazioni, per un supporto in più possiamo provare SameFast, la linea di integratori alimentari a base di SAMe, vitamine B9 (acido folico) e B12, che sostiene il tono dell’umore.
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