Con il termine “stress lavoro-correlato” si intende una situazione all’interno della quale un individuo percepisce di avere risorse inadeguate rispetto alle richieste dell’ambiente di lavoro. Questo può tradursi in una difficoltà nella gestione quotidiana degli impegni lavorativi, o nel relazionarsi con i propri colleghi e superiori.
Il numero di persone soggette a stress lavoro-correlato è in progressivo aumento in Italia e in Europa, complice la crisi economica, responsabile di tanta incertezza.
Si stima che una percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse sia dovuta allo stress e alle sue conseguenze. Sono soprattutto le donne a soffrire di questa condizione, in quanto si trovano nella difficoltà di dover conciliare la gestione dei carichi familiari con l’attività lavorativa.
I sintomi
Lo stress da lavoro può manifestarsi con sintomi fisici di varia natura, come cefalee ricorrenti, disturbi gastroenterici, sindrome premestruale, variazioni di peso, disturbi del sonno, astenia. Dal punto di vista emozionale, nelle situazioni in cui ci si sente sopraffatti dalla mole di lavoro, prevale l’ansia, mentre nei casi in cui ci si sente sfruttati o si ha la sensazione di svolgere una mansione inferiore rispetto alle proprie capacità e competenze, prevalgono frustrazione, rabbia e demoralizzazione.
Questi stati d’animo rendono difficile la concentrazione e diminuiscono la memoria, causando un calo del rendimento lavorativo. Si instaura così un circolo vizioso nel quale all’aumento dello stress corrisponde una riduzione delle capacità di gestirlo. Inoltre, spesso anche il tempo da dedicare a se stessi o alla famiglia viene sacrificato, non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi, perché, di fatto, con la mente si è sempre in ufficio.
Che fare?
Chi ha un lavoro oggi è consapevole di doverselo tenere stretto, e i datori di lavoro lo sanno bene… ma questo non è un buon motivo per soccombere. Ricordiamo che non è tanto lo stress in sé a provocare danni, quanto la nostra incapacità di gestirlo. In realtà, la pretesa di ridurre lo stress non può che avere un esito fallimentare; dobbiamo invece cercare di migliorare le nostre abilità di coping, cioè la capacità di farvi fronte e di resistere.
Questo obbiettivo si può raggiungere in diversi modi. Evidenze scientifiche recenti hanno dimostrato che alcune tecniche meditative, come la mindfulness, sono molto utili nella riduzione dell’impatto che lo stress ha sulla nostra vita, migliorando anche la qualità del tempo che NON dedichiamo al lavoro!
SAMEFAST può essere d’aiuto nel ridurre i sintomi dello stress, come astenia, disturbi del sonno o labilità emotiva e nel recuperare le energie, mettendoci nella giusta disposizione d’animo per affrontare in modo diverso le nuove difficoltà.
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Focus on…
A livello legislativo, le tematiche inerenti lo stress lavorativo sono regolate dal Decreto Interministeriale del 30/11/2012-(comunicato in G.U. 06/12/2012, n. 285). La normativa prevede che ciascuna azienda effettui una valutazione del rischio di stress lavoro-correlato implementando azioni di prevenzione, riduzione o eliminazione delle fonti di rischio stress.