Espressioni come “essere di ottimo umore”, “essere di umore nero”, “avere sbalzi di umore” sono frequentemente utilizzate per esprimere una disposizione d’animo transitoria, connotata in senso più o meno positivo, nei confronti di noi stessi e della realtà che ci circonda.
Quando ci si sente di “buon umore” si è positivamente disposti nei confronti delle situazioni, delle persone, del lavoro, si guarda il futuro con ottimismo, e le piccole noie e i problemi ordinari risultano sopportabili ed affrontabili. Dal punto di vista psico-fisico il “buon umore” è spesso associato ad uno stato generale di benessere, di energia fisica: ci si sente in grado di poter svolgere un compito, sviluppare dei progetti.
Al contrario, quando il “cattivo umore” si impadronisce del nostro animo, la disponibilità si riduce, la routine risulta faticosa, a volte insopportabile, piccoli incidenti appaiono veri e propri problemi. Se l’umore vira al negativo, il futuro appare minaccioso, si può risultare scostanti, irritabili e sentirsi al contempo tristi, malinconici. Spesso si avverte stanchezza, poca energia: anche le azioni più semplici e quotidiane costano fatica.
L’umore come “tono” emozionale individuale
Ogni persona, dal punto di vista psicologico, ha un “tono dell’umore” di fondo che la caratterizza, relativamente stabile nel tempo. Questo tono può essere più o meno “positivo” e si costruisce nel tempo, nell’interazione tra disposizioni individuali interne e condizioni esterne.
Normalmente il tono dell’ umore subisce delle oscillazioni, nel senso che, in funzione delle condizioni soggettive e degli eventi, una persona può sperimentare allegria o irritarsi, intristirsi.
Se si riceve una cattiva notizia, si ha un incidente, si sperimenta una perdita, è del tutto normale che il tono dell’umore possa risentirne, e lo stesso può accadere quando ci si trova a vivere situazioni che danno uno “sprint” alla nostra vita.
Si tratta di variazioni qualitative (ossia relative al tipo di emozione che connota il tono dell’umore) o quantitative (relative all’intensità, alla forza delle emozioni stesse). In condizioni fisiologiche, dopo un certo tempo dall’evento esterno o dalla condizione interna che ha generato la variazione dell’umore, la persona ritorna al suo “tono” dell’umore usuale.
Le variazioni dell’umore e gli “sbalzi” d’umore
In talune circostanze si possono accusare delle variazioni del tono dell’umore relativamente stabili che, se connotate in senso negativo, possono essere collegate a fenomeni depressivi. Si tratta di variazioni che possono durare periodi più o meno lunghi e risolversi o meno spontaneamente.
Quando, invece, le alterazioni sono meno stabili, appaiono abbastanza velocemente e scompaiono altrettanto repentinamente, ci si trova in presenza dei cosiddetti “sbalzi” di umore. In taluni casi gli “sbalzi” di umore si accompagnano a tristezza, pianto apparentemente immotivato, ansia.
E’ essenziale non sottovalutare le variazioni dell’umore e gli “sbalzi di umore”. Occorre rivolgersi al proprio medico, raccontare da quando si accusano queste alterazioni, quali emozioni si provano e altri aspetti importanti ed utili per definire il quadro sintomatico. Il medico potrà così stabilire che cosa è opportuno fare.
Aspetti fisiologici connessi alle alterazioni dell’umore: il ciclo della metilazione
Alla base di fenomeni di alterazione del tono dell’umore più o meno gravi, che arriva fino alla depressione, si trova il cattivo funzionamento di alcuni meccanismi biochimici che interessano il nostro sistema nervoso centrale, tra cui il “ciclo della metilazione”.
Attraverso la “metilazione” il nostro organismo trasforma la metionina (una molecola organica ovvero un aminoacido), in SAMe(S-Adenosil-L-Metionina).
La Same è una sostanza molto importante per il funzionamento del nostro sistema nervoso: essa dona “metili” (ossia molecole che consentono la trasmissione di segnali intercellulari) e partecipa alla sintesi e metabolismo di alcuni importantissimi neurotrasmettitori collegati al tono dell’umore, al benessere, al piacere (dopamina, noradrenalina e serotonina).
La SAMe, dopo aver “donato” i suoi “metili” si trasforma in omocisteina, la quale, grazie all’intervento dell’ acido folico e della vitamina B12 viene di nuovo trasformata in metionina.
Se l’organismo “fatica” a generare metionina aumenta il livello di omocisteina nel sangue. E’ stato dimostrato che le persone depresse presentano elevati livelli di omocisteina nel sangue.
Samefast UP aiuta a ritrovare il giusto tono dell’umore!
Nei casi in cui si è soggetti a variazioni del tono dell’umore più o meno stabili o a “sbalzi di umore” (ad esempio: gravidanza, condizioni di forte stress, menopausa, perdita, separazione), può essere utile assume un integratore alimentare denominato Samefast UP.
Samefast UP, non è un farmaco e non genera dipendenza e contiene SAMe (S-Adenosil-L-Metionina), acido folico e vitamina B12, ossia le sostanze centrali del ciclo della metilazione.
Samefast UP permette di reintegrare velocemente la SAMe, rendendola immediatamente disponibile all’organismo, e di potenziare, attraverso l’apporto di acido folico e della vitamina B12 in esso contenuti, la trasformazione di omocisteina in metionina e quindi in SAMe.
Attraverso Samefast UP, disponibile in pastiglie orosolubili, di pronta efficacia, è possibile aiutarsi a ritrovare il giusto tono dell’umore in modo naturale. Il tono dell’umore è importante per la nostra vita e la qualità dell’interazione con le persone che ci sono vicine!
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