L’autunno, con la riduzione della luce, altera l’umore. Nei soggetti più vulnerabili può sfociare nel Disturbo Affettivo Stagionale o DAS.
Che cosa fare…
Autunno: è tempo di castagne e di foglie di mille sfumature. Ma è anche la stagione in cui le ore di luce cedono il posto alle ore di buio, complice prima di tutto il ritorno all’ora solare (in vigore da domenica 25 ottobre); le giornate grigie prevalgono su quelle di sole, mentre freddo e pioggia non invogliano a stare all’aria aperta. Ed ecco raffreddori, mal di gola e tosse, doloretti ossei e muscolari e, più sovente di quanto non si creda, alterazioni del tono dell’umore. Sì, perché il passaggio stagionale dall’estate all’autunno è un vero stress, sia per il fisico sia per la mente. Il bersaglio principale è l’orologio biologico interno, regolato dagli stimoli luminosi che raggiungono una particolare area del cervello (ipotalamo) attraverso l’occhio.
L’alterazione del ritmo circadiano, indotta dalla riduzione delle ore di luce, indebolisce le difese immunitarie generali, ma anche la capacità di reazione della psiche: ed ecco che alcuni soggetti, particolarmente vulnerabili, cadono vittime del Disturbo Affettivo Stagionale, o DAS.
Il DAS è più frequente nelle donne e nelle persone anziane. I sintomi del Disturbo Affettivo Stagionale non si limitano a una “carburazione difficile” alla mattina, o a una generica ridotta concentrazione quotidiana, ma si manifestano con una brusca perdita di energia e di interesse verso le attività preferite, l’isolamento volontario, ansia, alterazioni dell’appetito con aumento di peso, prolungamento dei tempi di sonno.
Se questi sintomi si ripetono per più di due anni consecutivi nello stesso periodo autunnale, sono seguiti da periodi di benessere e non hanno altre plausibili spiegazioni di tipo clinico, o psicologico, è molto probabile che si tratti di un vero e proprio Disturbo Affettivo Stagionale.
Quali sono le contromisure efficaci? Iniziamo dallo stile di vita. A dispetto delle giornate fredde autunnali è obbligatorio muoversi. Chi va in palestra o in piscina non abbandoni questa ottima abitudine; ma è d’aiuto anche una passeggiata nelle ore centrali del giorno, meglio se dopo pranzo, perché si aiutano l’umore (grazie alla maggiore luminosità), la digestione e la salute in generale. Qualche buona regola va data all’alimentazione: dolci e alimenti conditi e ipercalorici possono sembrare momentaneamente gratificanti, ma in pratica affaticano la digestione e promuovono l’accumulo di scorie che, alla fine, si riverberano anche sul cervello e sul tono dell’umore .
Farà piacere a tutti, però, sapere che il cacao amaro (quindi la tavoletta di cioccolato amaro almeno al 70%) rientra nella lista dei cibi gratificanti per il gusto, ma anche per il tono dell’umore e per la salute in generale: ne bastano 10 g al giorno. Altri cibi buoni e sani, che devono entrare nel menu anti-Disturbo Affettivo Stagionale, sono quelli ricchi di omega-3: il pesce e la frutta secca con guscio soprattutto. A completamento, buoni e sani sono tutti i probiotici (yogurt e formaggi), le fibre, le vitamine e i minerali (frutta, verdura, cereali integrali).
Ma non basta. Esporsi tutti i giorni alla luce naturale (proprio grazie alla passeggiata quotidiana nelle ore centrali del giorno), o artificiale (purché molto vivace) è di notevole aiuto contro il DAS, perché dà una mano al ritmo circadiano sofferente, così come fa il rispetto di un buon riposo notturno.
Infine, da non dimenticare mai l’aiuto che può venire da un integratore specificamente disegnato per le alterazioni del tono dell’umore come Il Disturbo Affettivo Stagionale o DAS, che fornisce al cervello la materia prima, per riportare a livelli adeguati quelli che vengono definiti “neurotrasmettitori del buonumore”: dopamina, noradrenalina e serotonina. Alla base di questo integratore, del tutto naturale e privo di effetti collaterali, sono la molecola SAMe (S-adenosil–L–metionina) e due vitamine, l’acido folico e la vitamina B12, preparati come compresse orosolubili, quindi facilmente assorbita.