Il trasloco, come tutti i cambiamenti, può essere causa di stress, anche se si tratta di un cambiamento in positivo, di un progetto disegnato da noi, per migliorare la nostra vita: una casa più grande, un quartiere con più servizi, o una città più a misura d’uomo.
Tuttavia non sempre è così, può accadere di doversi trasferire in una casa più piccola perché i figli se ne sono andati, perché si è rimasti soli, o per ragioni economiche. Ecco che il progetto diventa una costrizione, il nuovo diventa incerto, ciò che lasciamo una certezza da rimpiangere. Il nostro stato d’animo assume le inquietanti caratteristiche di un’attesa apprensiva, che in alcuni momenti si tinge di malinconia….
Lo butto o non lo butto?
Un trasloco implica non solo uno sforzo fisico, ma spesso anche un intenso stress mentale ed emozionale. Nella fase di preparazione, in cui si deve “svuotare” la casa vecchia e decidere cosa portare in quella nuova, possiamo trovarci di fronte a decisioni che inaspettatamente ci mettono in difficoltà. In particolare se ci sono cantine e solai….
Possono ricomparire oggetti che non sapevamo più di avere, non necessariamente preziosi, ma con un valore affettivo che scopriamo inestimabile. Oggetti che hanno il profumo del nostro passato, con i quali stabiliamo, in quel momento, un legame profondo, quasi fossero animati. Non sapremmo rinunciare a un orsacchiotto di peluche un po’ “spelacchiato”, ai disegni delle elementari, alle letterine dell’amica del cuore, a qualche fotografia sbiadita di un periodo felice. All’inizio si vorrebbe tenere tutto e alla fine si vorrebbe buttare via tutto; il tempo stringe, si inizia ad avvertire la stanchezza e il desiderio di alleggerirsi è forte…
Un suggerimento?
Non fatevi prendere dalla fretta di finire “gli scatoloni”, potreste pentirvi… Rendetevi prima conto di come sono distribuiti effettivamente gli spazi nella nuova casa. Nel frattempo, affidate gli oggetti che sicuramente non potete tenere a qualcuno che ne può usufruire; avranno anch’essi una nuova vita. Ad esempio portate i libri vecchi alla biblioteca comunale, i giocattoli a qualche asilo o a qualche associazione che si occupa di famiglie indigenti. Per le cose che non occupano tanto spazio, spesso un angolino si trova. Può essere piacevole la presenza di un oggetto del nostro passato nella nuova casa. Questo non significa vivere di rimpianti, ma solo ritrovare un senso di continuità tra passato e futuro, che può essere utile a vivere questo cambiamento come un’avventurosa opportunità.
Come organizzarsi
Sicuramente non si può fare tutto da soli. Anche perché nel frattempo la vita non si ferma: il lavoro, i bambini, i genitori o i nonni, mettere qualcosa in tavola, iniziare a mettere un po’ d’ordine….
Prendetevi il tempo necessario per sistemarvi, non fate acquisti affrettati, poche cose sono veramente “urgenti”. Dilazionate gli acquisti un po’ alla volta, magari insieme a un amica/o, o con i familiari. Deve essere un piacere, non un dovere!
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